“Quattro tazze di tempesta” è un titolo del tutto adeguato al romanzo, contiene tutti gli elementi portanti della storia. Le quattro amiche protagoniste, le tempeste interiori con cui devono fare i conti tutti i giorni e il tè che non manca mai.
Mavi, Alberta e Chantal, amiche dai tempi del liceo, ogni anno si riuniscono nella casa francese di Viola in occasione del suo compleanno. Questo è l’anno dei quarant’anni e tutte sembrano dover fare i conti con qualcosa che le tormenta, che disturba la loro quiete interiore. Maria Vittoria, madre, moglie e avvocato; Chantal, vegetariana, insegnante di yoga e centralinista che frequenta un ragazzo dieci anni più giovane di lei; Alberta, architetto che vive di impulsi e alla giornata; Viola, ex modella proprietaria di un negozio di tè, sempre accompagnata dalla sua fedele cagnolina Chai. Hanno tutte una personalità differente, per cui è impossibile non riconoscere sé stessi in una di loro o almeno in una delle loro qualità.
E’ un romanzo dai toni pacati, ideale per chi cerca una lettura rilassante e non impegnativa. Più volte, nella prima parte del romanzo, la narrazione sembra prendere una forma di elenco di azioni effettuate dalle quattro donne più che una vera e propria narrazione. Tuttavia, a metà libro la storia prende piede in modo eccellente, arrivando anche a commuovere il lettore, ormai immedesimato nel racconto.
Numerosissimi i riferimenti dettagliati al tè in tutte le sue qualità, usati persino nelle ricette di cucina.
Tutto sommato un romanzo piacevole, sebbene fastidioso nei punti in cui la narrazione prende la forma di un’elencazione. Lo consiglierei come lettura da viaggio.
Voto: 7/10
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