Un romanzo in cui la narrazione del presente e la narrazione del passato si alternano per svelare progressivamente i dettagli dei misteri che costituiscono questo giallo. In un periodo in cui la siccità tormenta la Gran Bretagna, Mark e Ruth vendono il loro appartamento di Londra per fuggire dallo scandalo che ha coinvolto Mark in città e comprano un terreno isolato in cui sperano di iniziare una nuova vita da sogno.
Questa proprietà, chiamata “il Pozzo”, è l’unico luogo bagnato dalla pioggia. Mentre la siccità e le conseguenze che questa porta rendono difficile la vita agli abitanti esterni al Pozzo, iniziano le accuse da parte dei connazionali nei confronti di Mark e Ruth, sospettati di rubare l’acqua e di non condividerla con il resto del Paese che ne ha disperatamente bisogno. Inizia così a vacillare il matrimonio dei due protagonisti. La situazione si aggrava con l’arrivo di una setta religiosa femminista della quale Ruth diviene un’adepta e precipita con l’omicidio di un bambino innocente. Ruth viene messa agli arresti domiciliari, poiché sospettata principale, e il Pozzo viene confiscato dal governo per condurre esperimenti sull’unico luogo non colpito dalla siccità. I ricordi degli avvenimenti accaduti in quella che è la casa-prigione di Ruth tormentano questa donna e non le danno pace finché tutti i tasselli della storia non vengono messi al loro posto.
Solo un mistero non viene svelato, ovvero il motivo per il quale il Pozzo sia l’unico luogo in cui non manca mai l’acqua. Questo lascia il lettore un po’ insoddisfatto. I personaggi, invece, sono costruiti molto bene e l’intera storia è narrata in prima persona da Ruth.
Un romanzo piacevole, sebbene il finale sia piuttosto scontato.
VOTO: 8/10.
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