Michele è cresciuto senza una madre, la quale è salita su un treno quando lui aveva sette anni, portando con sé il diario rosso del suo unico figlio con la promessa di restituirglielo, e non era più tornata.
Da allora Michele aveva vissuto nella sua casa all’interno della stazione con il senso dell’abbandono e la diffidenza nei confronti di tutte le persone, come suo padre gli aveva insegnato. Sulle orme del padre, si occupava della stazione e dell’unico treno che facesse quella tratta. Si era circondato di tutti gli oggetti smarriti rinvenuti su quel treno, perché solo gli oggetti non lo avrebbero mai abbandonato. Ma due di questi oggetti smarriti sconvolsero la sua vita abitudinaria. Una bambola, che ha portato Elena in casa sua, e il vecchio diario rosso che sua madre aveva portato via con sé, abbandonato su un sedile del treno. Questi lo hanno spinto fuori dalla stazione, ad affrontare la vita, a mettersi in gioco e a relazionarsi con le persone. Grazie a Elena, Michele riesce a mettersi in gioco e partire alla ricerca di sua madre. Durante questo viaggio scopre molte cose su sua madre e su sé stesso, fino a ritrovare emozioni che pensava di aver chiuso per sempre fuori dalla propria vita.
Questo romanzo è interessante e riesce a destare la curiosità del lettore. Sebbene molti elementi della trama siano subito intuibili, risulta nel complesso una lettura piacevole.
Voto: 9/10
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