A prima vista questo romanzo sembrerebbe il
classico romanzo d’amore nel quale i protagonisti sopravvivono a tutto grazie
al loro amore. Sinceramente sono stata ben lieta di scoprire che non è questo
il caso.
Louise e Ludovic sono due fidanzati che decidono di prendersi un anno sabbatico
per girare il mondo in barca a vela. Durante questo viaggio decidono di fare
una tappa non programmata su un’isola per fare un’escursione. Qui vengono
sorpresi da una tempesta e si rifugiano in una vecchia base baleniera in attesa
che vento e pioggia cessino. Tuttavia, tornata la quiete, non ritrovano più la
barca. Sono naufraghi su un’isola disabitata e senza mezzi di comunicazione con
la civiltà. Inizialmente cercano di farsi forza a vicenda e di adattarsi alla
situazione in attesa che qualcuno li soccorra. Dopo un po’, però, l’istinto
prevale ai sentimenti e solo uno di essi sopravvive.
La prima metà del romanzo è stata molto
spiacevole da leggere, soprattutto per il modo in cui vengono descritti i
trattamenti riservati ai pinguini e alle otarie. E’ stato invece molto
interessante scoprire che non si trattasse del classico romanzo rosa pieno di
frivolezze, al contrario di quel che ci si aspetterebbe dal titolo del libro.
Un romanzo scorrevole e,
tutto sommato, gradevole.
Voto: 8/10
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